lunedì 7 novembre 2011

Fiamme fragili

La banalità della sofferenza ti spegne.

...è come voler far partire una fiamma da un ceppo di legna bagnata. E' quasi impossibile...e frustrante.

Pretendi che la scintilla, che pure è tanto difficile ottenere, attacchi e produca un bel fuoco vivo, scoppiettante e caldo...di quelli che danno gioia al cuore.
Ma la superficie umida non consente al fuoco di attecchire.
Di crescere.

Lo smorza, con la sua inedia.

Sì, certo... puoi anche insistere. Puoi ottenerlo comunque il tuo fuocherello.
Ma lo sai che la vera soluzione è un'altra...

E' aspettare che la legna si asciughi.

Che si liberi da quello strato inutile e dannoso - di disillusione, cinismo...rabbia - che le impedisce di infiammarsi e bruciare con tutta la sua energia...la sua forza vitale.

Ancora una volta, la scelta migliore sta tutta nel dare al tempo la possibilità di creare le condizioni migliori.

Banale quanto la sofferenza stessa.

6 commenti:

  1. Purtroppo è sempre questione di tempo...

    RispondiElimina
  2. ma vieni qua che t'impizzo tutta! \è.é/

    RispondiElimina
  3. Un bel caminetto con una fiamma viva mentre fuori nevica... ;)

    RispondiElimina
  4. Anche il "Fottuto ottimista" si rilegge nella tua riflessione...
    Si ritrova a voler riaccendere la scintilla, il focolare a ritrovare quel calore perso con la prima pioggia di novembre.

    RispondiElimina
  5. "Anche se la strada che dobbiamo seguire è buia…
    se cammineremo insieme…
    forse potremo trovare qualcosa...
    come quella luna sospesa nel cielo."

    RispondiElimina
  6. A volte sembra inutile, ma prima o poi finalmente passa davvero

    RispondiElimina